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marzo 2024

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Don Paolo Bizzarri  

 

Robbiate (Rubiàa in dialetto brianzolo[5]) è un comune italiano di 6 361[2] abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, più precisamente nel territorio del meratese, porzione nord-orientale della Brianza[6], al confine con le province di Bergamo e Monza-Brianza. Occupa una superficie di 4,67 km²[

Il territorio comunale è dolcemente collinare, con rilievi morenici tipici della zona a sud delle prealpi lombarde, su quote comprese tra i 195 e i 370 m s.l.m. Il rilievo più alto è noto come Monte Robbio, pur trattandosi di una collina. Con gli altri due "monti" di Robbiate, il Moncucco e la Ganzana, ispira lo stemma del comune.

l comune è interessato dalla presenza del fiume Adda a est, che segna il confine con il Comune di Calusco d'Adda, in provincia di Bergamo. Qui il fiume scorre in una forra profonda fino a 100 metri, larga fino a 150 metri e lunga 1700 metri. Il fiume scorre in direzione sud, fino alla diga della vicina centrale idroelettrica Semenza.

Il territorio comunale è attraversato anche da una roggia, denominata roggia Annoni, che origina dal vicino lago di Sartirana e attraversa il comune da nord a sud diramandosi in due direttrici verso il comune di Paderno d'Adda e il fiume Adda[8].

Secondo la Classificazione sismica, il comune appartiene alla fascia soggetta a sismicità bassa, come da specifico decreto regionale approvato nel luglio 2014

Secondo la classificazione climatica, Robbiate appartiene alla zona E, gradi giorno 2446[10]. Gode di un tipico clima continentale caratterizzato da inverni piuttosto rigidi ed estati calde. Le precipitazioni sono generalmente poco frequenti e concentrate in primavera e autunno, La precipitazione totale annuale media è di circa di 850 mm con valori compresi tra 750 e 1000 mm[8]. La ventilazione è scarsa tutto l'anno e l’umidità relativa dell’aria è elevata. La nebbia è particolarmente presente durante i mesi più freddi.

Le origini del nome del comune non sono certe, ma possono essere fornite diverse ipotesi:

L'etimologia del nome Robbiate suggerisce origini antiche fino all'epoca in cui gli Orobi si sistemarono negli attuali territori che vanno dal Ticino all'Oglio. Il suffisso -ate suggerisce anche un'origine latina. Tuttavia non sono presenti resti né documenti attestanti la presenza orobica né romana.

La storia di Robbiate sembrerebbe avere origini antiche, risalenti all'epoca preromana. Essendo un piccolo centro di campagna il suo destino fu sempre legato a quello delle diverse popolazioni dominanti questo e quel periodo storico, in particolare i Franchi e i Longobardi. In epoca medioevale Robbiate fu un feudo ora sotto diretto controllo nobiliare, ora sotto controllo del potere ecclesiastico. Nel XIII sec. entrò a far parte del Ducato di Milano e ne seguì le sorti durante la dominazione francese e spagnola fino alla fine del XVIII secolo, quando entrò a far parte del regno Lombardo-Veneto. Col risorgimento e lo scoppio delle guerre d'indipendenza, Robbiate entrò a far parte del Regno d'Italia, nella provincia di Como, circondario di Lecco; indi nella Repubblica Italiana, dapprima nella provincia di Como e, dal 1992, nella provincia di Lecco

X secolo

Il più antico documento scritto riportante il nome del comune che è giunto ai giorni nostri risale al X secolo, precisamente in un contratto di permuta di beni datato 966, attualmente custodito presso l'Archivio di Stato di Milano, tra il presbitero della Chiesa plebana di Brivio e un abitante del vico et fundo Robiate”.[16]

In quegli anni, Robbiate era compreso nella Pieve di Brivio, a sua volta dominio dell'ultimo conte di Lecco, Attone. Come tutti i piccoli centri abitati della zona possedeva una piccola fortezza, verosimilmente sul Monterobbio[17], per difesa contro le invasioni barbariche, ed era prevalentemente composto da terreni agricoli con piccoli aggregati di case.

Stemma dalla Famiglia Ajroldi di Robbiate

XI-XII secolo

All'inizio dell'XI secolo la Pieve di Brivio passò sotto il controllo ecclesiastico, in particolare dell'arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano che sfruttò l'assenza di eredi del Conte Attone per estendere il potere temporale della chiesa e subinfeudare i propri territori a potenti famiglie nobili, nel caso di Robbiate, agli Ajroldi.

Prove del fatto che Robbiate fu sotto il diretto controllo della chiesa si hanno da una bolla di papa Eugenio III del 1148, in cui viene decretato il possesso del Castrum de Robiate al Monastero Maggiore di Milano[16].

Dalla Signoria al Ducato di Milano

Tra il XIII e XIV secolo tutto il territorio della Pieve di Brivio e della Brianza divenne terra contesa tra le nobili famiglie dei Torriani e dei Visconti. Col prevalere di questi ultimi, il territorio di Robbiate entra a far parte della Signoria di Milano e poi nel Ducato di Milano. Dai documenti disponibili risulta che i Robbiatesi furono sostenitori dei Visconti, come testimoniato dalla concessione di ogni sorta di immunità e privilegi ai professi ghibellini, da parte di Bernabò Visconti nel 1374[16][18] e confermate nel 1411[18][19]

Nel 1524 la Brianza venne decimata da una grave pestilenza: in quella circostanza la nobildonna Margherita Ajroldi, avrebbe donato l'importo di 50 lire alla comunità di Robbiate per la costruzione di un lazzaretto[20].

In un periodo di grave scadimento morale, il cappellano di Robbiate Ambrogio Ajroldi venne punito dal Cardinale Carlo Borromeo per concubinato. In questo clima, precisamente nel 1571, venne eretta la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Alessandro martire[20].

Nel XVIII secolo Robbiate passò nelle mani della famiglia originante da Francesco Corio, la quale esercitò i propri diritti feudali fino al 1791[13].

Dall'unità d'Italia al XXI secolo

In seguito all'unione col regno di Sardegna, il comune di Robbiate con 1.272 abitanti, fu incluso nel mandamento III di Brivio, circondario III di Lecco, provincia di Como. L'amministrazione era composta da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.310 abitanti (Censimento 1861)[19].

Nel 1928 al comune di Robbiate vennero aggregati i soppressi comuni di Paderno d'Adda e Imbersago[21]. A seguito di queste aggregazioni il nome del comune rimase Robbiate fino al 1930, indi venne modificato in Robbiate Paderno (1930 al 1933)[22], e successivamente in Paderno Robbiate (dal 1933 al 1947). Dal 1947, con la ricostituzione di Paderno d'Adda come comune autonomo, il nome tornò a essere semplicemente Robbiate nonostante fosse ancora in vigore l'aggregazione con Imbersago. Nel 1948 venne ricostituito anche il comune di Imbersago.

Nel 1992 entra a far parte della provincia di Lecco.

Lo stemma è costituito da uno scudo sannitico di color argento su cui è presente un castello rosso sormontante tre montagne verdi. Lo scudo è timbrato da una corona da città bidimensionale. L'ufficialità del simbolo risale al 20 maggio 1970[23]. Il castello rosso, di cui attualmente non rimane alcuna traccia, rappresenta con ogni probabilità la nobile famiglia degli Airoldi. I tre colli verdi rappresenterebbero il Monte Robbio e le collinette della Duraga e della Ganzana. Proprio su quest'ultima alcune leggende narrano di un castello. Attualmente vi si trova una cascina rurale, nota come Castello Ganzana, forse appartenuta all'antica famiglia Corio[24].

Descrizione araldica

D'argento al castello di rosso murato di nero, merlato alla guelfa, torricellato di uno, accompagnato in punta da tre montagne di verde. Ornamenti esteriori da Comune[25].

Blasonatura del gonfalone

Drappo partito, di rosso e di bianco, riccamente ornato di ricamo d'argento e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento "Comune di Robbiate"[25].

Qui l'Adda scorre in una valle profondamente incassata che il fiume si è lentamente scavato. All'inizio della grande forra si incontra la diga di Robbiate, inserita nell'Ecomuseo Adda di Leonardo[26], costruita per alimentare il canale Edison che porta a valle l'acqua fino alla Centrale idroelettrica Esterle, quest'ultima situata nel territorio del comune di Cornate d'Adda[27].

Nel comune di Robbiate si trova il Monte Robbio, in passato utilizzato per la coltivazione della vite da cui si ricavava il vino omonimo, Monterobbio[28], famoso al punto che il poeta milanese Carlo Porta lo cita in alcune delle sue opere.[29] Da notare che Cherubini interpreta senza esitazione il toponimo lombardo come connesso all'aggettivo "orobio" (orobico)[15]. Tale monte, geologicamente interessante e punto più alto di tutta l'area dell'Ecomuseo Adda di Leonardo, con gli altri due "monti" di Robbiate, il Moncucco e la Ganzana, ispira lo stemma del comune.

Da vedere la parrocchiale di S. Alessandro (si ritiene del X o XI secolo, ma le prime notizie certe risalgono alla metà del Duecento) che in origine era un piccolo oratorio campestre con, all'interno, l'altare maggiore dedicato alla natività della Madonna e lungo le fiancate dell'unica navata vi erano due altari dedicati a S. Alessandro e a S. Giovanni Battista. Tra il XIV e il XV secolo si presume sia stata fondata la ‘Scuola di S. Maria della Rosa' a cui sono legate le vicende della locale vita parrocchiale. Con le offerte, tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento venne eretta la prima cappella laterale a S. Maria della Rosa (in seguito appellata del Rosario e oggi cappella della Madonna) e successivamente iniziarono alcune opere di ampliamento della chiesa che proseguirono, insieme a interventi di abbellimento, per secoli curati dai vari parroci che si susseguirono nella guida della comunità.

 

Chiese e luoghi di culto

Chiesa di Sant'Alessandro È la chiesa Parrocchiale, dedicata a Sant'Alessandro Martire. Fu eretta nell'anno 1571, sulla base di un precedente oratorio già citato da Goffredo da Bussero[13]. Più di tre 350 anni dopo, nell'anno 1938, completata la costruzione dell'altare maggiore, l'allora Arcivescovo di Milano il Cardinale Schuster, la consacra ufficialmente con gli oli santi nell'ultima domenica di settembre.

Madonna del Pianto La chiesa della '' Beata Vergine Del Pianto'' è la chiesetta adiacente all'oratorio. Risalente al 1621, fu costruito per volere dei Corio, al posto di un precedente edificio di culto cattolico[13]. Il progetto dei Corio prevedeva una struttura più grande di quella che venne poi effettivamente costruita; tale modifica fu resa necessaria da mutate esigenze viabilistiche della zona[13]. Al suo interno, l'edificio conserva un dipinto mariano di devozione popolare[13]. La chiesa conserva inoltre una campana che si suona manualmente ogni lunedì e mercoledì alle 17.45.

Cappella di Santa Teresa Si trova non lontano dalla chiesetta della Madonna del Pianto[13].

Chiesa di Sant'Enrico La chiesa è aperta solo il 13 luglio, quando viene celebrata una messa in onore di sant'Enrico.

(notizie tratte da Wikipedia)

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